In piscina: gli orari dell´alimentazione

713
482 0 In piscina   lalimentazione

Ha destato scalpore, dopo le sue straordinarie vittorie alle Olimpiadi del 2012, la descrizione dell´incredibile dieta di Michael Phelps, forse il più grande nuotatore della storia: ben diecimila calorie, con la parte del leone fatta dalla colazione dopo l´allenamento: tre uova, budino di riso, polpette, salsicce, toast, bacon e a volte un´omelette messicana. Posto che questo tipo di alimentazione, non molto equilibrata da un punto di vista dell´equilibrio alimentare, è così ipercalorica da essere pensabile solo per un atleta olimpico alto 1,93 m, pesante 88 kg e con almeno trenta ore di allenamento alla settimana, qual è la dieta giusta per il nuotatore “comune”? Per prima cosa bisogna sapere che la quantità e la quantità di ciò che viene mangiato nei diversi pasti dipende da vicino dagli orari di allenamento. Infatti c´è da considerare la digestione, che ovviamente non deve essere mai in atto quando si entra in acqua. Se ad esempio ci si allena dalle 15 in poi, non si può pranzare ai soliti orari; in questo caso ci vuole una ricca prima colazione (latte, biscotti o fette biscottate, yogurt, un frutto, un succo), uno spuntino a metà mattinata (un frutto o un toast) e un pranzo leggero a base di carboidrati sul presto (riso al burro e parmigiano). Se invece l´allenamento è alle 18, si possono fare colazione e pranzo normali, ma ci vuole una merenda verso le 4 del pomeriggio (frutta disidrata o uno yogurt ai cereali). Con allenamento dopo cena, evento piuttosto raro, la cena va spezzata in due momenti. Se infine l´allenamento è al mattino, particolare attenzione va fatta a una breve colazione ad alta digeribilità subito prima dell´allenamento o della gara, mentre nel resto della giornata si possono seguire gli orari consueti senza controindicazioni.