Il windsurf

888
848 0 Sport individuali  il windsurf

Uno degli sport acquatici più amati e spettacolari, il windsurf consiste nell’abilità di catturare la forza del vento grazie a una tela montata su una tavola grazie a un giunto universale. Si parla di “windsurf” anche per indicare l’attrezzo usato per questo sport, composto da una tavola dotata di pinna ed eventuale deriva mobile, la vela (divisa in fineste dalle stecche) con il suo albero e la cima di recupero), e il boma con cui il windsurfista manovra la vela stessa. Non esistendo il timone su un windsurf, è infatti necessario manovrare l’inclinazione dell’albero per condurlo; così, esistono movimenti che sono piuttosto simili a quelli della vela classica, come la virata e la strambata che permettono di cambiare direzione portando la vela secondo le proprie intenzioni sulla prua o sulla poppa della tavola. Il windsurfista, viste le alte velocità che possono raggiungere le planate, sono bloccati grazie ad apposite cinghie collegate sulla poppa della tavola; il record assoluto sono i 52.05 nodi raggiunti sulla distanza di 500 metri in Namibia da Antonie Albeau. L’invenzione della tavola risale circa agli anni Trenta del ventesimo secolo, ma per il vero e proprio windsurf bisogna attendere il 1967. Lo sport del windsurf si divide in molte discipline, ognuna con la sua diversa tipologia di tavola: il windsurf classico, specialità olimpica dal 1984 (e di cui la nostra Alessandra Sensini è una delle grandi campionesse mondiali), il freestyle, dove l’obiettivo è eseguire le evoluzioni e i “trick” più spettacolari con onde piccole in acqua quasi calma, il wave, a metà con il surf, dove si sfrutta il movimento delle onde e dei frangenti, il formula, praticato in percorsi di regata, il supercross, lo speed e infine lo slalom, dove l’obiettivo è arrivare prima degli avversari su un percorso che di solito viene delimitato da una successione di boe.