Il rafting

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Tra gli sport acquatici più spettacolari c’è certamente il rafting, che consiste nella discesa di rapide e fiumi impetuosi sopra un gommone (appunto il raft) inaffondabile e autosvuotante. Il successo del rafting inizia a metà degli anni Settanta e si espande rapidamente in tutto il mondo. Si tratta, a differenza di molti altri sport estremi, di una disciplina di gruppo, che richiede un preciso gioco di squadra e obbedienza pressoché assoluta a ciò che i capi squadra indicano ai vari componenti: rimane comunque uno sport pericoloso che può anche comportare grossi rischi se non viene praticato con attenzione e in ottemperanza alle norme di sicurezza: indispensabili sempre e comunque muta in neoprene, giubbotto ad alto galleggiamento e casco. Al tempo stesso, il rafting consente di vedere luoghi meravigliosi, difficilmente raggiungibili con altri mezzi, tra pareti di roccia scoscese, prati e boschi, per una rapidissima carrellata di panorami in grado di emozionare anche il più indurito praticante. Si tratta di un contatto con la natura, con la sua forza e la sua impetuosità ma anche la sua tranquilla bellezza intenso come pochi altri. I percorsi da rafting vengono classificati in base a una difficoltà che va da uno a sei, con crescente complicazione: il sesto grado è riservato esclusivamente ad atleti professionisti, per la presenza di cascate, onde, rocce, pericoli, cadute ripidissime. Anche in Italia il rafting è uno sport molto diffuso, grazie alla presenza di splendide montagne nella nostra penisola. In tutto l’arco alpino e sugli Appennini è possibile trovare associazioni, organizzazioni ed enti di vario tipo che promuovono questa disciplina tanto particolare, consentendo anche ai turisti, grazie alle esperte guide, di praticarla in tutta sicurezza. Esiste inoltre la Federazione Italiana Rafting che organizza ogni anno il campionato italiano nelle varie discipline come fondo, velocità, testa a testa e slalom.