Il kitesurfing caratteristiche

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Tra gli sport d’acqua il kitesurfing (o kiteboarding) è uno dei più recenti. Manovrando un grande aquilone, l’atleta, in piedi su una piccola tavola da surf o da wakeboard, cattura il potere del vento e viene spinto sulla superficie dell’acqua. È uno sport altamente spettacolare e si è diviso nei circa quindici anni dalla sua nascita in diverse discipline, come il freestyle, il freeride, il downwinder, lo speed, il wakestyle, il salto e così via. Il giro d’affari mondiale è di circa 250 milioni di dollari, per un milione e mezzo di praticanti. Gli aquiloni, ali o “kite”si dividono in varie categorie: gli attuali SLE, i C-Kite, i Kite ibridi, i Foil. In genere le dimensioni dell’ala dipendono dal peso di chi guida l’aquilone e dalla situazione di vento: più grande è il kite più si può sfruttare anche un vento non fortissimo. C’è da notare come l’evoluzione della tecnologia nel mondo del kitesurfing sia notevolissima, e addirittura da un anno all’altro possono affermarsi materiali e geometrie radicalmente diverse; per questo esiste un fiorente mercato dell’usato che consente di rimanere aggiornati senza spendere cifre troppo elevate. Il kitesurfing in Italia è praticato soprattutto nelle spiagge toscane, siciliane, calabresi, sarde; con la bora (giacché il fattore vento è fondamentale per la riuscita della disciplina). Ultimamente anche le zone più ventose della Puglia e del Salento, dove soffiano maestrale, scirocco e tramontana, stanno attirando sempre più praticanti di kitesurfing. Non mancano nemmeno i laghi, soprattutto sul Garda, il lago d’Iseo, il Lago Maggiore, il Lago di Como, il lago Trasimento e il lago di Bolsena. Nel mondo invece la patria del kitesurfing sono la Hawaii, insieme alle Canarie, alle isole greche, alle località egiziane come Marsa Alam, ma anche la bellissima provincia del Ceara in Brasile.