Il fucile per la pesca subacquea

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Scegliere il fucile per la pesca subacquea significa munirsi dell’attrezzo fondamentale per le proprie cacce, diverso a seconda della tecnica che si intende adottare. È importante arrivare a possedere il fucile più adatto per le proprie caratteristiche, il tipo di preda che si vuole pescare e la modalità di pesca, tenendo presente solo che i vecchi fucili a molla elicoidale ormai sono quasi “residuati bellici” superati di gran lunga dalla tecnologia più moderna. I fucili per pesca subacquea si possono dividere fondamentalmente in due tipi: l’arbalete e gli oleopneumatici. Gli arbalete sono stati introdotti in Italia verso la fine degli anni ’70 e funzionano in modo molto semplice, con una coppia di elastici di gomma mantenuta testa da una freccia e il fondello agganciato a un dente di arresto collegato al grilletto. In sostanza si tratta di una versione molto avanzata della balestra, e si basa su modelli in uso presso molte popolazioni indigene. Le tecnologie odierne hanno permesso la creazione di fusti in materiali molto avanzati, e anche gli elastici ora sono realizzati in mescole di gomma con prestazioni elevatissime e capacità di gittata straordinarie. Il tiro dell’arbalete è lungo e preciso, con gittata proporzionale alla sua lunghezza; è l’arma ideale per l’aspetto, anche perché lo sparo è assolutamente silenzioso e l’accelerazione bruciante. I fucili oleopneumatici si basano invece su un meccanismo ad aria compressa, con il meccanismo in bagno d’olio per consentire uno sparo il più scorrevole possibile. Hanno una potenza di penetrazione veramente elevatissima a distanza ravvicinata e un brandeggio, a differenza dell’arbalete, rapido e silenzioso; in compenso il meccanismo è molto delicato e la gittata del tiro e l’accelerazione non sono molto elevate. I fucili oleopneumatici sono perfetti per la pesca in tana o ambienti come franate, dighe foranee o zone con grandi massi sul fondo.