Il decoupage e le sue origini in estremo oriente

893
3 0 Il decoupage e sue origini in estremo oriente

La parola deriva dal francese découper che significa, appunto, ritagliare; tuttavia le radici di questa tecnica vanno ricercate altrove, lontano dal vecchio continente, e precisamente nell’Estremo Oriente. Con un salto nel passato atterriamo nella Cina e nel Giappone del XII secolo e sbirciamo nelle loro case: i contadini erano in grado di ridare nuova vita ad anonime finestre, lanterne impolverate e scatoline inutilizzate con l´applicazione di semplici strisce di carta colorata.La storia ci porta in Europa dove, a cavallo tra il Seicento e il Settecento, arrivarono i primi oggetti decorati a mano e i primi mobili laccati provenienti da quei Paesi così lontani e sconosciuti. Il successo che riscossero tra la gente fu tale che la merce importata non era sufficiente a soddisfare una domanda in vertiginosa crescita.Persino Maria Teresa d’Austria era pazza per le cineserie e ne possedeva una preziosa collezione che sicuramente avrà fatto morire di invidia le dame dell’epoca. Con un giro (anche solo virtuale) in alcune stanze del castello di Schönbrunn – come nella Stanza Vieux-Laque e nei Gabinetti cinesi – potete rendervi conto della grande passione della regina. Anche la figlia Maria Antonietta era la proprietaria di una grande raccolta di lacche cinesi e giapponesi; ma nel suo caso, più che una vera e propria passione personale, si trattava di semplice moda, durata probabilmente solo qualche settimana. Del resto la regina di Francia è nota per il suo carattere incostante e capriccioso!Così, per accontentare una richiesta sempre più pressante, gli artigiani europei cominciarono a imitare la ricercatissima oggettistica asiatica, basandosi sulle scarse informazioni provenienti dai maestri dagli occhi a mandorla, restii a condividere i segreti e le tecniche della loro arte. I veri iniziatori di questa pratica di imitazione nota come lacca contraffatta furono i mobilieri veneziani: inizialmente si limitarono a copiare la mercanzia cinese e giapponese, ricreando decorazioni esotiche su sfondi neri o rossi; ma poi gli artisti italiani si liberarono dai lacci dell’arte asiatica, lasciando spazio al loro estro che si espresse con paesaggi veneziani ed elementi rococò.  Purtroppo la lacca europea non era paragonabile a quella originale: sicuramente più economica, ma anche facilmente deteriorabile al punto che trovare un mobile o un complemento d’arredo ancora intatto è un’impresa impossibile.Nei secoli successivi la tecnica del ‘ritaglia-e-incolla’ diventa un passatempo diffuso tra le dame della nobiltà e del ceto medio e antesignana del decoupage come noi lo conosciamo oggigiorno.Di Eleonora Festari©iStockphoto.com/mahroch