Il collezionismo di coltelli

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I coltelli sono tra le armi da collezione più comuni in quanto presenti in migliaia di modelli e varianti di tutte le epoche e tutte le nazioni del mondo, meno ingombranti rispetto ad altre armi da taglio come le spade e comunque in grado di dare grande soddisfazione estetica per l’hobbista preparato. Proprio per le ridotte dimensioni dei coltelli non è raro trovare anche intere collane editoriali dedicate a questo genere di collezionismo con gli esemplari allegati ai fascicoli informativi. Il coltello è probabilmente l’arma più antica: l’idea di unire una lama a una punta con uno o più bordi affilati e fissarla a un manico per non ferirsi mentre la si maneggia risale alla preistoria, e gran parte della sopravvivenza del genere umano nei primi millenni della sua esistenza deve molto a questo utensile. Dalla selce e dall’ossidiana delle prime lame, con l’invenzione della metallurgia si è passati a coltelli in rame, in bronzo, in ferro e in acciaio: ancora oggi i coltelli fanno parte del corredo indispensabile di qualsiasi soldato di un esercito, come arma a corpo a corpo nel caso che quelle a distanza più efficaci non possano essere usate, si sia in situazioni particolari e altro ancora. Al giorno d’oggi, visto il successo del collezionismo di coltelli spesso si sono affermate industrie e artigiani che producono direttamente esemplari non per l’uso ma da collezione, magari in serie limitate e realizzati con materiali pregiati, dall’acciaio damasco all’oro e le pietre preziose; non mancano nemmeno quelli con manici in avorio fossile e osso, finemente cesellati con la tecnica dello scrimshaw (spesso l’insieme dei coltelli da collezione viene chiamato “coltello custom”). Si tratta di un hobby diffuso soprattutto negli Stati Uniti d’America, ma anche in Italia ha preso piede (le riviste di riferimento sono Lame d’autore e Coltelli), con ritrovi e raduni per gli appassionati in tutto il Paese.