Il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci

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Il Codice Atlantico rappresenta la più grande raccolta di scritti e disegni del grande Leonardo da Vinci. L’opera, costituita da 12 volumi, per un totale di 1119 pagine, è custodita presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, una delle prime biblioteche al mondo aperte al pubblico. Il nome Codice Atlantico deriva dal fatto che le pagine hanno dimensioni simili a quelle di un atlante.La raccolta non ha un ordine preciso. I fogli, frutto degli studi di Leonardo da Vinci, trattano moltissimi argomenti, tra cui astronomia, matematica, geografia, anatomia, botanica, chimica e meccanica. Sono inoltre compresi anche numerosissimi disegni con i progetti dello studioso, tra cui studi sul volo, progetti di architettura e di macchine.Il Codice Atlantico è stato restaurato tra il 1962 e il 1972. Prima di arrivare alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, il Codice Atlantico ha affrontato molti viaggi e avventure. La raccolta dei documenti la si deve allo scultore Pompeo Leoni, che nel Cinquecento riuscì a recuperare gli studi autografi di Leonardo dagli eredi del suo primo allievo Francesco Melzi. Fu a lui che Leonardo li consegnò in punto di morte. Successivamente, un erede di Pompeo Leoni cedette la raccolta al Marchese Galeazzo Arconati che, nel 1637, la donò a sua volta alla Biblioteca Ambrosiana.Ma nel 1796, Napoleone conquistò Milano. Il prezioso volume venne requisito e trasferito al Museo del Louvre, dove rimase per 17 anni. Successivamente, grazie al Congresso di Vienna, fu sancito che i beni artistici rubati da Napoleone fossero restituiti ai paesi proprietari. Da qualche anno e in occasione dell’Expo, i preziosi fogli sono stati e saranno esposti a rotazione, presso la Sacrestia del Bramante nel Convento di Santa Maria delle Grazie (dove si trova anche il Cenacolo) e presso la Sala Federiciana della Biblioteca Ambrosiana.