I mobili neoclassici

1221
686 0 i mobili neoclassici_ok_3

Col Neoclassicismo nell’arredamento si torna a linee più pure, più semplici, più squadrate dopo gli eccessi del barocco. Il primo stile che si può definire proto-neoclassico è lo stile Luigi XVI, ancora a metà tra il Rococò e il ritorno al classicismo, ma è nella seconda metà del Settecento a Roma che si riafferma una diffusa ricerca alla semplicità della forma, alla linea retta, a una struttura chiaramente individuabile e funzionale del mobile.Il culmine dello stile neoclassico si ha con l’impero di Napoleone I Bonaparte, motivo per cui è sovente detto anche «stile Impero»: gli artisti più celebri del movimento furono Charles Percier e Pierre Fontane. I mobili acquistano una perfetta simmetria con decorazioni semplici, soprattutto in bronzo, mentre le decorazioni sono in particolar modo floreali ma con maggiore discrezione rispetto al Rococò.Si diffonde soprattutto un gusto per l’antico, per la romanità e la grecità, secondo quelle ideologie che in scultura si esplicheranno nelle opere di Canova, in pittura nel David e in Ingres e che vedranno l’iconografia imperiale rivestire il Bonaparte con tuniche da console e foglie d’alloro. I motivi più comuni sono la N incorniciata in rami d’alloro, cigni, api, aquile, anche se non è inusuale trovare reminescenze dell’Egitto (in omaggio alla vittoriosa campagna dell’imperatore) oltre a quelle più marcatamente riconducibili a Roma e alla Grecia.Il mobile neoclassico, come risultato, è solido, maestoso, equilibrato, con superfici spoglie; i materiali prediletti sono la radica o il massello di mogano. Ancora grande successo per le consoles, per più strette e allungate, mentre torna di moda lo sgabello a X insieme alla poltrona-trono. Il mobile forse più caratteristico dello stile impero è comunque il guéridon, dalla foggia a tripode e talvolta girevole. In Italia si registra invece una notevole arretratezza tecnica, malgrado gli ottimi risultati quantitativi, e finiture meno preziose dei mobili di fattura francese.