Guida e vestiario per chi inizia a fare birdwatching

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Dopo aver scelto il binocolo o cannocchiale, bisogna pensare alla guida. È essenziale che sia pratica, maneggevole, completa, tascabile e compatta, e soprattutto ben aggiornata: basti pensare che in Italia l’avifauna italiana è composta da ben 526 specie. Un buon consiglio è quello di acquistare «La nuova guida del birdwatcher» di Peter Hayman, che costa poco più di 15 euro.

Secondariamente bisogna pensare a un abbigliamento adeguato per avvicinare gli uccelli, anche se non è il caso di procurarsi costosissime “divise” specializzate con equipaggiamento più adatto a una guerra nella giungla che non alla semplice osservazione dei volatili. Sicuramente aiutano i colori mimetici, o in mancanza di meglio piuttosto chiari, con un cappello per dissimulare il viso e un k-way tirato su il più possibile: lo sguardo dell’uomo infatti allarma gli uccelli e potrebbe farli scappare. Inoltre è indispensabile un semplice taccuino dove riportare le proprie osservazioni, che possono essere molto utili non solo come ricordo delle proprie escursioni ma anche come “fotografia” della zona in cui si sono praticate le osservazioni, in grado di comporre un’utile guida anche per il futuro.

Un’ottima idea per un principiante, ma anche per un birdwatcher più esperto, è avere, se possibile, una «local patch» a poca distanza da casa dove poter effettuare osservazioni sul campo con frequenza e senza difficoltà, in modo da rilevare anche lo sviluppo dinamico di una zona tramite fenomeni migratori, nidificazione o così via, magari dopo aver approntato una piccola mangiatoia da alimentare con briciole di pane (attenzione, maicioccolato che è molto velenoso per gli uccelli). E poi studiare, studiare, studiare il più possibile: almeno delle specie più comuni nei luoghi nei quali si osserva è necessario conoscere le abitudini alimentari, il tipo di canto, la fenologia in un’area specifica, in modo da creare un bagaglio da aumentare giorno dopo giorno.