Componenti delle locomotive a vapore

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C’è poco da dire: per il modellista il fascino di una locomotiva a vapore è difficilmente superabile. Quasi simbolo stesso dell’arte ferroviaria, la locomotiva a vapore, lungi dall’essere semplicemente un residuo del passato, è un mezzo di trasporto ricco di storia, che mostra su di sé l’evoluzione tecnologica e i rapidissimi cambiamenti anche macroscopici che questa ha portato allo spostamento su rotaia.I modelli di locomotiva a vapore variano quindi moltissimo a seconda della data di costruzione, ma alcune parti (con relativa terminologia) sono rimase più o meno immutate fino a quando le locomotive elettriche hanno preso il loro posto. Una locomotiva di norma ha dietro di sé un tender, il veicolo che trasporta l’acqua che serve per l’alimentazione della caldaia e, naturalmente, il combustibile per il forno che fornisce il moto, che sia legna, carbone od olio minerale. Macchinista e fuochista sono sistemati in cabina, dove si trovano anche i comandi del treno. Le locomotive a vapore sono dotate di fischio a vapore, che serve, opportunamente modulato, per la comunicazione, sia con altro personale ferroviario che con i viaggiatori. Per impedire che la caldaia superi la pressione massima prevista c’è la valvola di sicurezza, mentre si chiama “duomo” il recipiente che raccoglie il calore della caldaia e lo invia al motore. I freni sono forniti da un compressore alternativo a stantuffo (“pompa Westinghouse” o “pompa Knorr”), mentre il motore, nell’apposito corpo cilindrico, prevede un eiettore contenuto nella camera a fumo insieme a surriscaldatore e soffiante, che proietta il vapore verso un camino (o fumaiolo).Il combustibile brucia invece nel forno, e il calore trasforma l’acqua in vapore grazie al fascio tubiero che lo mette in comunicazione con la camera a fumo. I pistoni nei cilindri generano il moto grazie al vapore e lo trasmettono al biellismo, dove il moto alternativo del motore diventa moto rotatorio nella sala motrice.