Coltivare l’Orchidea Phalaenopsis

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Coltivare l’orchidea in appartamento non è facile, ma si tratta di una delle più belle piante in circolazione e darà sicuramente grandi soddisfazioni a tutti quelli che, con un po’ di “pollice verde”, si applicheranno per mantenere in salute e rigoglioso questo splendido fiore. Per cominciare bisogna sapere che dire “orchidea” significa alludere a un’infinità di specie di tutti i tipi, non soltanto quelle tropicali che sono le più note ma anche alcune che, magari senza che noi lo sappiamo, popolano anche le nostre aiuole e i nostri prati.Le specie più comuni per la coltivazione in appartamento sono i dendrobium, le phalaenopsis e i cymbidium: ognuna di queste ha particolari esigenze che devono essere rispettate per farle prosperare. Dendrobium e phalaenopsis hanno bisogno di molto caldo, sono le classiche orchidee “da serra” mentre i cymbidium non hanno problemi anche in giardino (a meno che le temperature durante l’inverno scendano di molto). È comunque necessario dotarsi di una piccola serra da interni o di un terrario se si ha intenzione di coltivare orchidee di più varietà, con la possibilità di mantenere l’umidità e la temperatura giusta per ogni esemplare.In assoluto le orchidee più semplici da coltivare in appartamento sono le phalaenopsis. Come tutte le orchidee, hanno bisogno di molta luce ma non diretta (del resto l’habitat naturale di questi fiori è quello tropicale, dove il sole certo non manca ma arriva filtrato dalle chiome degli alberi, dai rami e dalle foglie). Nel caso di zona troppo buia non avremo fiori e ben poche foglie. Importanti soprattutto le annaffiature, molto frequenti (senza però che il substrato si inzuppi rischiando di far marcire la piante), ma ancora più cruciale è l’umidità dell’ambiente, che se non si dispone di una serra – la soluzione migliore – può essere in qualche modo approssimata con la frequente vaporizzazione di acqua sulle foglie o con un umidificatore.