Classe Bismarck

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La classe Bismarck doveva essere, nei progetti della Germania nazista, la punta di diamante del riarmo tedesco dopo la caduta delle limitazioni imposte dal trattato di Versailles. Dovendo optare per un riarmo che fosse più qualitativo che quantitativo, visto che il numero di navi non poteva essere tale da impensierire la Royal Navy, Hitler cercò di sviluppare corazzate con tecnologie all’avanguardia. Iniziò quindi con le Panzerschiff della classe Deutschland e poi, nel 1936, la Bismarck, capoclasse, a cui venne affiancato solo un altro celebre esemplare, la Tirpitz, e nei progetti una portaerei, la Graf Zeppelin. All’inizio della seconda guerra mondiale le tre navi di fatto non erano pronte. Solo la Bismarck riuscì a essere consegnata pochi giorni prima dello scoppio delle ostilità, mentre la Tirpitz venne consegnata nel 1941 e la Graf Zeppelin mai completata. Le due navi erano lunghe complessivamente 251 metri, larghe 36, avevano una propulsione costituita da tre caldaie a coppie modello Wagner e tre assi d’elica per una velocità di 30,5 nodi. La loro autonomia era di 17.200 chilometri a un’andatura di 16 nodi e l’equipaggio era formato da 2100 persone, di cui 103 ufficiali.Come armamento le Bismarck montavano quattro torri binate 8 × 38 cm SK C/34, sei torri binate 12 × 15 cm SK C/28, otto torri binate 16 × 10,5 cm SK C/33-37, otto affusti binati 16 × 3,7 cm SK C/30, dodici affusti singoli 12 × 2 cm SK C/30-38, oltre a sei tubi lanciasiluri da 533 mm. Le Bismarck erano dotate inoltre di due catapulte con fino a sei idrovolanti Arado Ar 196. Le due navi della classe Bismarck non diedero un contributo significativo alla guerra: la capoclasse distrusse l’incrociatore da battaglia Hood e poi, colpita a uno dei timoni, venne affondata, e la Tirpitz non venne mai impiegata in battaglia.