Campi nella fotografia

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L’inquadratura dell’obbiettivo della macchina fotografica può essere classificata in due famiglie, i Campi e i Piani, in base a quanto viene colto dell’ambiente e della figura umana. Oggi ormai grazie agli strumenti che la tecnologia ci offre (software di photoediting), le inquadrature più ampie si possono trasformare in primissimi piani e catturare dettagli persi in un campo lungo o lunghissimo. Nei campi infatti il protagonista è l’ambiente e questa tipologia di inquadratura può essere divisa in quattro categorie: campo lunghissimo, campo lungo, campo totale e campo medio. Il campo lunghissimo (CLL) è un’inquadratura che ingloba tutto il paesaggio, vero protagonista dello scatto e non appaiono persone, se non a grande distanza e immerse nel paesaggio circostante (risultano molto piccole e quindi poco definite).Nel campo lungo (CL) è ancora l’ambiente a predominare ma la figura umana comincia a intravedersi e rispetto alla tipologia precedente diventa parzialmente distinguibile, anche se ancora inserita in un contesto più ampio.Per campo totale (CT) si intende un’inquadratura in cui la figura umana è interamente visibile, per intero, mentre l’ambiente invece è limitato alla zona in cui si svolge l’azione.Il campo medio (CM) infine si avvicina di più alla figura umana, che ora è perfettamente distinguibile ma non supera i due terzi dell’altezza del fotogramma e lo spazio circostante è ancora ampiamente visibile (ma non rappresenta più il soggetto principale dell’inquadratura).I campi più ravvicinati vengono detti: figura intera quando la figura umana è inquadrata dalla testa ai piedi e riempie l’intero fotogramma; piano americano quando la figura umana è tagliata dalla metà della coscia; primo piano quando la figura umana è inquadrata dalle spalle in su, inquadrandone il volto; primissimo piano quando si inquadrano solo alcuni particolari della figura umana; particolare o dettaglio quando si inquadra solo una piccolissima parte del soggetto, anche in movimento.