Aeromodellismo dinamico

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Nell’aeromodellismo dinamico, a differenza di quello statico, i modelli di aerei non vengono soltanto costruiti – con eguale pazienza e cura – per essere esposti sopra un mobile o in una vetrina: il loro scopo è quello di volare. Pertanto, l’attenzione non è tanto rivolta a creare un modello perfetto in ogni suo dettaglio, quanto piuttosto un dispositivo dove lo studio dell’aerodinamica e della meccanica è raffinato a tal punto da creare una riproduzione in scala in grado di utilizzare gli stessi principi di volo degli aerei veri, con parti mobili (che di solito nell’aeromodellismo mancano) come timone, flap, alettoni.I materiali da costruzione usati per questi modelli sono molto vari, a partire da quelli più semplici, di carta e di legno, costruiti soprattutto con la balsa (uno dei legni più leggeri che si possano trovare) a materiali plastici avanzati con caratteristiche che li rendono particolarmente adatti al volo sia per leggerezza che per resistenza.Gli aeromodelli si possono dividere in categorie diverse. F1 è quella degli aeromodelli a volo libero, di solito lanciati a mano, dove l’obiettivo è mantenere il più a lungo possibile il volo planato. F2 è la sigla che indica gli aeromodelli a volo vincolato circolare, a loro volta divisi in quattro sottocategorie: velocità, acrobazia, team racing e combat, specialità particolarmente suggestiva dove due aerei avversari cercano di tagliarsi con manovre ad hoc delle code costruite con la carta crespa. Gli aeromodelli a volo radiocomandato hanno la sigla F3, mentre F4 si usa per le riproduzioni di aerei già esistenti (con diversi tipi di motore, particolarmente complessi) ed F5 per gli aerei a propulsione elettrica. Alcuni di questi modelli possono superare addirittura la velocità di duecento chilometri all’ora. Infine, F6 indica i promozionali, con voli acrobatici artistici o accompagnati da una colonna sonora musicale, e F7 gli aerostati, come le mongolfiere.