Aerografo per colorare

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L’aerografo è uno strumento molto utile per colorare in maniera estesa diversi materiali. Tuttavia è uno strumento con cui bisogna acquisire dimestichezza, che non giunge per tutti nello stesso modo e negli stessi tempi. Questo utensile nasce nel 1800 con le prime sperimentazioni in Francia: tuttavia è un americano, Abner Peeler , a inventare il primo “Paint Distributer” nel 1879. Se nelle sue intenzioni questo strumento doveva solo pulire gioielli e metalli preziosi, è con la vendita del prototipo ai fratelli Walkup che si fa coincidere l’inizio dello sviluppo dello strumento che oggi conosciamo come aerografo. Questo strumento possiede un puntale, all’interno del quale scorre un ago: sono parti molto importanti perché da loro dipende la qualità della sfumatura e la finezza del tatto. Qualora si lavori con colori vinilici bisogna pulire diligentemente queste parti, svitando il pezzo che contiene l’ago (l’ugello), mentre con gli acrilici o i sintetici ciò non è necessario (anche se bisogna avere sempre e comunque cura dell’aerografo). La valvola dell’aria viene aperta quando si aziona il pistoncino spingendo il pulsante per lasciare passare l’aria compressa. Non va pulita con l’acqua (né l’aerografo in generale va immerso) perché deve essere sempre asciutto prima di poterlo riutilizzare. Tutto ciò è contenuto nel corpo dell’utensile.Gli aerografi possono essere ad azione singola o a doppia azione (indipendente o controllata). In quelli ad azione singola il flusso dell’aria si attiva premendo il pulsante ma non si più regolare contestualmente il flusso del colore. Inoltre, non si può variare la quantità del colore e di conseguenza le sfumature: sono quindi poco adatti per la grafica artistica e per lavori complessi. Con gli aerografi a doppia azione invece è possibile regolare contemporaneamente il flusso dell’aria e del colore attraverso il grilletto. Di quest’ultimo tipo esistono due varianti: quella ad azione indipendente è la più versatile in quanto permette di ottenere degli effetti che l’altra, ad azione controllata, non consente. Anche se più complesso, l’aerografo a doppia azione indipendente è consigliata per chi comincia a colorare con questa tecnica in quanto permette di acquisire più sensibilità e controllo nel tempo.Per pulire l’aerografo non servono strumenti particolari (evitare di immergerlo nell’acqua), mentre se ci sono delle incrostazioni particolarmente difficili da eliminare si può usare del diluente nitro.