Il rumore in fotografia: definizione e consigli

1194
33 0 fotografando con treppiede

Quando ci si trova in condizioni di scarsa luminosità si è spesso costretti ad alzare gli ISO della fotocamera digitale per poter fotografare. Accadere allora l’inevitabile: i nostri scatti saranno colpiti da un male. Il male del rumore.Il nome può trarre in inganno: infatti il rumore non ha niente a che fare con qualche irritante effetto sonoro ma è un’antiestetica granulosità che si manifesta con puntini rossi, verdi e blu. E purtroppo è un male universale in quanto colpisce sia chi scatta con macchine fotografiche a pellicola che digitali, provocando lo stesso risultato: immagini sgranate, poco nitide e di bassa qualità.Nel caso delle fotocamere digitali, il rumore aumenta con l´incrementare della temperatura del sensore e della sensibilità ISO usata in fase di scatto: con valori ISO fino a 100 il rumore è appena percettibile, mentre dai 400 diventa ben visibile.Invece con le macchine fotografiche analogiche, la granulosità dipende dalla sensibilità della pellicola utilizzata:quelle dai 25 ASA agli 80 ASA sono le meno sensibili e sono pensate espressamente per la stampa e per la realizzazione di ingrandimentile pellicole dai 100 ASA ai 320 ASA hanno una sensibilità standard e sono perfette in condizioni di luce normalele pellicole più sensibili vanno dai 400 ASA ai 3200 ASA: devono essere usate in caso di pessima luminosità e si contraddistinguono per una grana grossaCon una reflex professionale, il rumore è quasi inesistente grazie a sensori di grandi dimensioni presenti al loro interno: infatti più il sensore è grande e minore sarà la presenza di grana nella mia foto. Purtroppo non tutti possono permettersi di spendere migliaia di euro per una fotocamera del genere.Cosa fare allora per risolvere a questo problema senza prosciugare il conto in banca?Abbiamo detto che l’alta temperatura del sensore è uno dei fattori determinanti per il rumore; quindi il primo consiglio è di tenere la macchina fotografica al fresco. Come? Evitando di tenerla troppo esposta ai raggi solari e ricordandosi di spegnerla sempre tra una pausa e l’altra.Secondo consiglio: usare il treppiede. Se dovete utilizzare per forza ISO bassi o una pellicola con valore ASA basso, fissate la macchina fotografica su un cavalletto; in questo modo potrete fotografare con tempi lunghi, un diaframma molto aperto e una bassa sensibilità del sensore o della pellicola, anche quando le condizioni di luce non sono delle migliori.Se in fase di esecuzione dello scatto non avete potuto seguire questi accorgimenti, non vi resta che modificare le vostre foto in postproduzione con un software specifico come Noiseware, Neat Image, Noise Ninja, Dfine e Topaz DeNoise.Un´alternativa all´acquisto di questi plugin è di lavorare l´immagine con il filtro ‘Riduci disturbo’ di Photoshop o con i comandi nitidezza e riduzione disturbo di Lightroom come insegna questo videotutorial.Di Eleonora Festari©iStockphoto.com/sankai