Esposizione fotografica

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28 0 Tracce stellari

Il modo più semplice per scattare delle fotografie è di selezionare la modalità automatica: noi dobbiamo preoccuparci solo di inquadrare e scattare; a tutto il resto ci pensa la macchina fotografica che, grazie a un algoritmo interno, sceglie i parametri di ripresa adatti alla scena.Per una maggiore precisione si possono scegliere i programmi personalizzati, adatti a fotografare i principali scenari ? come il ritratto, il paesaggio e le macro ? presenti sia nelle compatte che nelle reflex.Tuttavia se abbiamo tra le mani una reflex, scattare in modalità automatica ha poco senso. Ci sono persone in possesso di reflex costossime e dotate di mille opzioni che scattano sempre e solo in automatico: certo, così è molto più comodo e semplice; ma è anche uno spreco di potenziale e di soldi!Essere in grado di regolare l’esposizione in completa autonomia regala molte più soddisfazioni. E poi ci sono delle situazioni in cui si possono ottenere effetti particolari solo se si è in grado di lavorare in modalità manuale. Qualche esempio? Immortalare il movimento dell’acqua del mare o le tracce stellari è possibile solo se siamo capaci di impostare un tempo lungo.Ma cos’è l’esposizione? È la quantità di luce che finisce sul sensore di una macchina fotografica digitale o sulla pellicola di una tradizionale analogica; questa quantità è determinata dalla combinazione tra il tempo dell’otturatore e l’apertura dell’obiettivo.Variando questi due elementi si scattano fotografie diverse, più scure o più luminose. E non solo: dall’apertura del diaframma e dal tempo dipendono anche la profondità di campo e la resa dei soggetti in movimento.Con un’apertura ampia del diaframma (es. f/2-f/2.8) si ottiene una profondità di campo ridotta, mentre con poca apertura (es. f/16-f/22) si ottiene un’estesa profondità che rende tutta l’immagine a fuoco.Il tempo dell’esposizione controlla il modo in cui viene reso il movimento nella fotografia: un tempo lungo (es. 15-30 secondi) rende confusi e sfuocati gli oggetti in movimento, mentre un tempo veloce (es. 1/250-1/500) congela l’azione.Purtroppo non è facile indovinare l’esposizione ottimale sia dal punto di vista tecnico che soggettivo. All’inizio vi capiterà di ottenere fotografie sottoesposte ? eccessivamente scure e con colori saturi ? o sovraesposte ? bruciate, troppo illuminate, con colori chiarissimi. Non scoraggiatevi, è tutto normale: fa parte del processo di apprendimento.Fortunatamente la tecnologia ci viene in aiuto: per vedere i risultati del vostro lavoro non dovete più spendere soldi nello sviluppo di pellicole; basta guardare le foto direttamente sullo schermo LCD della vostra macchina fotografica o dal computer ed eliminare le fotografie esposte in modo errato con un semplice tasto.Un consiglio da seguire nel passaggio dall’automatico al manuale è di provare le impostazioni intermedie presenti in una reflex:l’automatismo a priorità di diaframma (A): voi scegliete il valore dell’apertura mentre la macchina fotografica imposta automaticamente il tempol’automatismo a priorità dei tempi di posa (S): voi scegliete il valore del tempo mentre la macchina fotografica imposta automaticamente l’apertura del diaframmamodalità programma (P): la fotocamera decide sia l’apertura che il tempo, ma voi potete impostare alcune opzioni come il flash, il valore ISO e il bilanciamento del biancoScattando con queste modalità e studiando gli exif data capirete quali coppie tempo-diaframma si addicono alle diverse situazioni e svilupperete il pieno controllo su questi fattori, ottenendo ogni volta una foto con un effetto visivo diverso. A quel punto direte addio allo scatto automatico, ve lo assicuroDi Eleonora Festari©iStockphoto.com/Eerik